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La poesia del primo Novecento italiano si configura come una serie di voci alla ricerca di schemi di riferimento, non più legate a catene isosillabiche e a sequenze isostrofiche. Una specie di fuga e di inseguimento verso esiti nuovi. Strutture che si scompongono e oscillano con cadenze a spirale tra parallelismi, iterazioni e riprese. Il volume analizza un intreccio di voci da Pascoli a Gozzano, da Bontempelli a Bertolucci fino a Quasimodo. In appendice un'escursione nell'avanguardia attraverso il teatro in versi di Sanguineti e di Bellezza.